Analizzare il mito di Caravaggio, non solo come artista, ma anche come uomo e le sue influenze nel mondo dell’arte. Questi saranno i temi dell’incontro “Dialoghi e controversie attorno al Caravaggio”, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi con l’AHAI (Association des Historiens de l’Art Italien), che avrà luogo il prossimo 9 gennaio, proprio all’IIC. Questo appuntamento sarà occasione per discutere anche sul recente ritrovamento a Tolosa di una tela (Giuditta e Oloferne) attribuita proprio Caravaggio. Questo dipinto, presentato alla pinacoteca di Brera, è stato oggetto di dibattito tra gli addetti ai lavori, anche se il tocco dell’artista milanese sembrerebbe evidente.
Ad animare il dibattito sul genio caravaggesco, saranno i conservatori e storici dell’arte Giovanni Careri, Alessandro Zuccari, Arnauld Brejon de Lavergnée e Jean Pierre Cuzin, il vicedirettore del Département des Peintures al Museo del Louvre, Stéphane Loire e Rossella Vodret, commissario dell’esposizione dedicata a Michelangelo Merisi, dal titolo “Dentro Caravaggio”, in mostra al Palazzo Reale di Milano.
Caravaggio, il genio, l’artista, l’uomo
Addentrarsi nei meandri dell’arte caravaggesca non è un compito semplice. Come per la pittura, anche la vita del Caravaggio è stata segnata da luci ed ombre. Grazie al suo talento egli riuscì a trovare la protezione di alcune personalità importanti dell’epoca e dipingere molte opere su commissione. Alcune tele vennero rifiutate per via della “troppa umanizzazione” delle figure sacre (in “Morte della Vergine” (1606-1607) la Madonna è dipinta con il ventre gonfio). I soggetti di Caravaggio erano spesso modelli presi dalla strada, dalla vita vera (un po’ come farà poi Pasolini con i suoi personaggi). A questo proposito, leggenda vuole che per dipingere la Vergine della tela sopracitata, Caravaggio abbia preso ispirazione da una ragazza annegata nel Tevere. Tutto ciò però non impedì al Merisi di essere apprezzato in Italia (e non solo) per lo stile, la tecnica e il suo genio artistico.
D’altra parte, la vita di Caravaggio è stata spesso movimentata, tra osterie e prostitute, e, dal 1606, girò l’Italia e Malta per scappare alla decapitazione. Dopo aver ucciso in una rissa Ranuccio Tomassoni (per futili motivi), l’artista scappò dallo Stato Pontificio e arrivò a Napoli, Malta e in Sicilia. Da questo punto della sua vita, molti suoi dipinti avranno come soggetto la decapitazione, come “Decollazione di San Giovanni Battista” (1608) e “Davide con la testa di Golia” (1609-1610). In quest’ultimo dipinto, alcuni studiosi hanno visto il volto dello stesso Caravaggio nella testa mozzata del gigante biblico e in quella dell’eroe (senza macchia in gioventù).
“Dialoghi e controversie attorno al Caravaggio” è un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’arte e, soprattutto, del genio di Michelangelo Merisi. Ingresso libero, previa prenotazione.