Il Sessantotto compie 50 anni. Tour rivoluzionario nei luoghi della storia!

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Il Sessantotto compie 50 anni! Tour rivoluzionario nei luoghi che hanno fatto la storia!

Sessantotto

Quest’anno il Sessantotto compie 50 anni. Di lì è partito tutto. Un anno che automaticamente, per antonomasia, come e più di altri, significa principalmente una cosa: rivoluzione. Chi c’era se lo ricorda bene quel periodo, e quell’anno in particolare. La parola d’ordine era liberazione. Liberazione e contestazione. Sotto esame erano i rapporti all’interno della famiglia, un vecchio modo di fare politica, i costumi sessuali, i diritti degli studenti e degli operai.

Le varie rivolte che in tutto il mondo hanno caratterizzato il Sessantotto hanno avuto origine alla metà degli anni ’60 negli Stati Uniti. Nei campus universitari sorsero numerosi movimenti per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam. Tuttavia il Sessantotto vide il momento di suo maggiore acume – orlato da risvolti che in seguito hanno avuto del leggendario – nel cosiddetto Maggio francese.

Il Sessantotto a Parigi: il mitico Maggio francese.

In Francia il Sessantotto smosse profondamente lo stato gollista, sebbene alle successive elezioni De Gaulle ottenne una vittoria schiacciante. La forte coesione tra studenti e classe operaia fece sì che l’esperienza sessantottina francese fosse da esempio per tutta Europa, Italia compresa.

Quelli furono senza dubbio anni memorabili, anche per chi non li ha vissuti in prima persona. In occasione del cinquantesimo anniversario del Sessantotto abbiamo fatto un tour rivoluzionario e un po’ nostalgico dei luoghi che a Parigi hanno fatto la storia.

Sessantotto

Credits di Manuel Bidermanas. La foto, tratta da “Paris mon amour”, volume pubblicato da Taschen nel 1996, è stata scattata a Parigi a maggio del 1968 in Boulevard Saint-Germain.

Nanterre e il “movimento del 22 marzo”.

Tutto ebbe inizio proprio a Nanterre. L’ateneo fuori Parigi, che ha visto tra i suoi studenti anche Nicolas Sarkozy ed Emmanuel Macron, è stato il primo teatro del Sessantotto francese. Nacque qui, infatti, il “movimento del 22 marzo” capeggiato dal giovane Daniel Cohn-Bendit. Questo fu un primo passo, il primo atto di denuncia apertamente dichiarato di oppressione autoritaria nei confronti degli studenti e degli operai.

L’occupazione della Sorbona: maggio 1968.

Ben presto le altre università parigine furono coinvolte in questo nuovo clima di rivolta e libertà. Il 2 maggio gli studenti occuparono la Sorbona. Questa azione fu segnata da violenti scontri con la polizia. I giorni successivi a Parigi sfilarono in corteo decine di migliaia di giovani all’urlo di “proibito proibire”, “l’immaginazione al potere”, “siate ragionevoli, chiedete l’impossibile”. La miccia era stata innescata. Di lì in poi niente sarebbe più stato lo stesso. Il Sessantotto era iniziato.

Sessantotto

Uno degli slogan più utilizzati (e tradotti) del Sessantotto.

Il Quartiere Latino e le sue barricate.

Se la Sorbona è stata al centro delle vicende del Sessantotto, bisogna includere ovviamente anche il Quartiere Latino. La zona degli studenti da tempo immemorabile è stata immortalato anche da una celebre canzone simbolo del ’68. A cavallo tra il quinto e il sesto arrondissement, comprende la Sorbona, ma anche la rue Gay Lussac. Tra le sue strade, adesso divorate dal turismo, ebbero luogo le famose barricate divenute il vero simbolo de Maggio francese.

“Étudiants-Ouvriers, l’Odéon est ouvert”.

Il 15 maggio del 1968 il teatro dell’Odéon fu occupato da un gruppo di studenti divenendo un incredibile polo di aggregazione e confronto. Vi si tennero dibattiti a ciclo continuo, per circa un mese, coinvolgendo studenti e operai, ma anche casalinghe, impiegati, dirigenti e personalità della cultura.

Sessantotto

Il teatro dell’Odéon durante l’occupazione del 1968.

Il Sessantotto: conclusioni?

Come abbiamo già precisato più volte, quella del Sessantotto è stata una stagione irripetibile. Al di là degli aspetti positivi e negativi e della mancata risoluzione in quella che molti speravano divenisse una vera e propria rivoluzione. Il Sessantotto e la sua “versione” francese hanno avuto il punto di forza di nascere come una rivolta del tutto spontanea. Gli intenti sociali e politici ebbero modo di manifestarsi sempre più attraverso delle azioni ludiche, gioiose, colorate, frutto della giovinezza appunto.

Eppure, se tutto nacque da un moto spontaneo contro un certo tipo di capitalismo imperante, di autoritarismo e di meccanismi di potere obsoleti, viene spontaneo pensare che oggi, dopo 50 anni, c’è ancora tanto lavoro da fare!

I credits dell’immagine di copertina a questo articolo, scattata il 10 giugno del 1968 in rue Saint-Jacques a Parigi, sono di Gilles Caron. La foto è tratta dal libro “Paris mon amour”, edito da Taschen, Colonia 1996.

Il Sessantotto compie 50 anni! Tour rivoluzionario nei luoghi che hanno fatto la storia! ultima modifica: 2018-01-24T10:47:23+01:00 da Serena Mascoli

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