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La meravigliosa Parigi del commissario Maigret

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È una Parigi in bianco e nero quella di Gino Cervi nei panni di Maigret. Una Parigi malinconica, spesso piovosa, fumosa. Le atmosfere sono noir, cariche di mistero e al centro di tutto c’è lui, Gino Cervi. Il suo faccione da Bolognese verace appare ancora perfetto nei panni del famoso detective. Il ruolo calza ancor più quando lo si vede mangiare con gusto o bere qualche bicchierino. In effetti sia l’attore, sia il protagonista dei romanzi di Simenon avevano in comune la passione per la buona tavola.

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Cervi nei panni di Maigret con la sua inseparabile pipa

Camilleri, Landi e Cervi

La serie è composta da 35 puntate divise in 4 stagioni e a suo tempo ebbe un grandissimo successo, tanto da raggiungere il record di 18,5 milioni di telespettatori negli anni ’70. Ma facciamo un passo indietro agli anni ’60, dove tutto ebbe inizio. Per iniziare le lavorazioni su questa serie, la RAI dette l’incarico ad Andrea Camilleri che a quel tempo era delegato di produzione. Camilleri scelse come regista Mario Landi, all’epoca già affermato anche in televisione. Il regista scelse infine Gino Cervi come protagonista della serie.

La Parigi di Maigret

Siamo dunque a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Il cinema italiano sta vivendo il suo momento d’oro e anche la RAI produce pellicole di grande qualità. Si può dire che le indagini del commissario Maigret siano come il commissario Montalbano di oggi quanto a successo di pubblico. Ed è curioso come Camilleri faccia da trait d’union tra le due produzioni di successo. Ma torniamo alla Parigi di Maigret. La grande città non è vista tanto nei suoi luoghi più famosi, quanto nei vicoli bui o nelle lunghe passeggiate sulla Senna. È la Parigi del crimine e dei locali notturni, sciolta in una dimensione intima e quasi raccolta.

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Una scena tratta dalla serie

Una serie senza tempo

La Parigi che si vede nella serie non è sempre la stessa, cambia il momento storico dell’ambientazione. Nelle prime due serie infatti, la storia si dipana tra gli anni ’30 e ’40, epoca in cui sono ambientati i romanzi. Lo si nota soprattutto dalle auto e dai vestiti dei personaggi. Dalla terza serie in poi invece, ci si trova trasportati direttamente negli anni ’70, tornando alla Parigi contemporanea. Ma l’ambientazione non è poi così importante per quest’opera senza tempo. Milioni di italiani hanno conosciuto e amato la Parigi di Maigret, proprio come continuiamo a fare noi oggi.

La meravigliosa Parigi del commissario Maigret ultima modifica: 2017-06-23T09:44:45+02:00 da Andrea Castello

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