Leonardo Da Vinci continua a stupire, anche a più di 500 anni dalla morte. Una recente scoperta, frutto di un lavoro che collega ricercatori di Italia, Francia e Regno Unito, rivelerebbe infatti un “nuovo” autoritratto del maestro, rinvenuto nel Codice Windsor (raccolta di circa 600 disegni realizzati dallo stesso Da Vinci). Annalisa Di Maria, membro del Comitato di esperti del Centro per l’UNESCO di Firenze e grande esperta del genio fiorentino, ha infatti svolto un accurato esame su un disegno di Leonardo da Vinci rinvenuto nella “Royal Collection Trust” nel 2019 (inizialmente attribuito ad un allievo di Leonardo) ed è riuscita a dimostrare come anche dietro quest’opera ci fosse la mano del maestro.
Oltre al volto, nel disegno è inoltre presente la gamba di un cavallo. Confrontandola con il disegno di un cavallo presente nel Codice Windsor (“RCIN 912290”), risultano identiche. Questo ha permesso di datare il disegno con il volto di Leonardo tra il 1490 e il 1499. La più grande particolarità di questo disegno di Leonardo Da Vinci è però la perfezione geometrica del volto del soggetto. La matematica è infatti un elemento fondamentale per il maestro. Egli stesso nella copertina del suo “Trattato della pittura” scrisse infatti: Nessuno mi legga se non è un matematico. Il rapporto aureo, già formulato dagli antichi greci (Pitagora VI e V sec. a.C.), nel Rinascimento venne definito come la “proporzione divina”.
Studi sul disegno di Leonardo Da Vinci, la perfezione nella matematica
Annalisa Di Maria ha condotto uno studio matematico e meticoloso sul disegno di Leonardo da Vinci. La ricercatrice ha suddiviso il volto in tre parti: dal mento al naso, dal naso alla retina dell’occhio e dalla retina alla fronte. Questa stessa distanza è divisa in due e consente la stessa distanza: dal centro della bocca al centro del naso, dal centro del naso all’arcata sopraccigliare. Nonostante il viso non sia completamente di profilo, le misure di proporzionalità vengono rispettate e si adattano in base all’inclinazione.
In questo ritratto sono visibili i due occhi e per avere suprema armonia la distanza degli occhi è uguale alle distanze delle misure sopra citate. Questo disegno è stato composto sulla base di “Il seme della vita” che è il centro del fiore della vita (Codice atlantico). Questo nuovo cerchio gira intorno alla bocca e crea due nuovi punti di intersezione creando nuovi cerchi fino ad ottenere questo seme di vita. In questo volto, la distanza tra le due retine è il raggio di ciascun cerchio. Le due retine sono centri di un cerchio. Questi due cerchi passano per lo stesso punto creando un “punto di intersezione” che diventerà a sua volta il centro di un cerchio.
Questo studio di Leonardo può inoltre essere analizzato anche con la geometria sacra, ovvero la stella di David (a sei punte). Infine, un’ulteriore comparazione, può essere effettuata con lo studio di Leonardo della Vergine e bambino (ovvero la “Madonna della frutta”). Si può infatti notare come entrambi gli studi presentino lo stesso tratto e lo stesso trattamento.
Una nuova formula per calcolare la proporzione divina
Questo nuovo metodo di studio utilizzato da Annalisa Di Maria ha permesso a dei ricercatori indipendenti francesi, tra cui il professore emerito di Matematica Fisica-Chimica dell’Académie de Versailles, Duong Tohai N’guyen, di scoprire una nuova formula per la creazione semplificata di rettangoli e quadrati aurei. La radice quadrata di 3 e la sezione aurea simboleggiano equilibrio e armonia. Questa nuova applicazione della proporzione divina è stata quindi denominata “formula Di Maria”, in onore della studiosa italiana.
Leonardo on ci ha lasciato soltanto un altro meraviglioso autoritratto, come quello rinvenuto nel Codice Windsor. Ci ha fatto riscoprire come la matematica sia imprescindibile per ogni suo lavoro. L’espressività del viso è anche espressione dell’anima di Leonardo, un genio unico che è riuscito a trovare l’“algoritmo” della perfezione e l’ha tradotto in maniera magistrale in ogni sua opera.
Molto interessante!