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ITALIANI A PARIGI LE RICETTE DEGLI EXPAT

Chiara ricercatrice italiana a Parigi tra pro e contro

Chiara ricercatrice italiana a Parigi - Chiara in foto

Chiara ricercatrice italiana a Parigi da una decina d’anni, che devono essere volati ha raccontato la sua esperienza. Si sta parlando un po’ di questa interessante testimonianza, poiché la trentaquattrenne professionista d’origine casertana, ha testimoniato di una Parigi inedita forse, ma senz’altro molto contemporanea e interessante.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi

Sono tantissimi gli italiani, tra cui molti professionisti che cercano fortuna all’estero. Le cifre italiane di oggi sull’occupazione, sembrano migliorare, tuttavia i salari sono ancora troppo bassi, davvero così bassi che sembrando doversi congelare.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi- Parigi stlizzata

La fuga dei cervelli non si arresta e francamente come potrebbe? Visto che le famiglie fanno molti sacrifici per far studiare i figli, aspirare ad una buona carriera, mi sembra più che legittimo. In ogni caso il lavoro che la Chiara fa nella città delle luci, sembra che in Italia nemmeno esista. Lavora come ingénieur d’etudes nel campo delle neuroscienze. Deve essere stato un bel salto da una cittadina di provincia come Caserta a una metropoli come Parigi. Ma dieci anni di carriera nella ricerca sono sicuramente uno stimolo in divenire. Avevo già affrontato l’argomento con un’altra parigina d’adozione, ovvero Tania Cianfarani e riscontro delle assonanze.

Emigrare in Francia

Per chi si trasferisce quindi ci sono dei pro e dei contro. Il lato economico deve essere un’attrattiva importante, poiché spesso il lato umano e lo stile di vita sono molto diversi dall’Italia. La ricerca biomedica, per via della presenza di prestigiosi istituti e accreditati in qualche modo a livello internazionale, hanno giocato un ruolo importante in questa storia di emigrazione.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi- Composizione parigina

E poi la curiosità, le mille opportunità e tutto un mondo di luoghi, nonché eventi che fanno di Parigi una città “bramata” fanno il resto. Culturalmente la Ville lumiere è forse impareggiabile. Ci sono sempre tante iniziative, anche gratuite di cui approfittare e questo crea stimoli interessanti e continui. La nostra ricercatrice è quindi oggi un’assistente di ricerca e lavora su vari progetti, anche nelle neuroscienze. Ma anche Parigi ha il rovescio della medaglia, potendo sovente offrire solo contratti brevi di due o tre anni.

Fuga dei cervelli

Il lato positivo è che se si perde un’opportunità, si trova altro, anche grazie ad un ventaglio vario e variegato, legato a contatti. In ogni caso, sembra però che quella che era “Lutetia Parisiorum”, comincia a perdere un po’ di smalto. La dottoressa Chiara sta valutando anche d’andare a vivere altrove, in cerca di uno stile di vita che le si confaccia meglio oggi, forse meno frenetico e forse più “familiare”.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi - Louvre con piramide

Parigi quindi è l’ideale se si ama uno stile di vita stimolante e frenetico, tipico della amanti metropoli. E’ l’ideale se si cerca una vita dinamica, nonché un contesto stimolante a livello culturale. Conoscere o cercare d’imparare bene la lingua è importante, poiché sembra che con l’inglese si riesca a combinare poco. Come è noto, i francesi difficilmente lo imparano in modo adeguato e non amano parlarlo se possono evitare.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi – stipendi italiani bassi

Oggi però la nostra ricercatrice, legata tra l’altro ad un francese, sta valutando un altro espatrio, ma verso il Nord Europa. Per il suo settore ci sono opportunità migliori e stipendi più alti e non è poco. Inoltre oggi anche la sicurezza a Parigi non è quella di un tempo. Le periferie sono spesso bollenti e c’è paura di scontri e attentati. Inoltre fare amicizia a Parigi o in Francia in generale è un po’ diverso rispetto al Bel Paese. I francesi sono più riservati di noi e tengono moltissimo alla loro riservatezza. Come avevo già scritto in un articolo precedente, con i parigini per vedersi, bisogna prendere un appuntamento. Quindi se Roma piange, Parigi, comincia a ridere meno.

Chiara ricercatrice italiana a Parigi tra pro e contro ultima modifica: 2023-11-07T12:12:36+01:00 da simona aiuti

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