Leonardo Sciascia e Parigi, la città più amata dagli scrittori.

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ARTE & CULTURA ITALIANI A PARIGI

Leonardo Sciascia e Parigi: quando un grande autore incontra la città più amata dagli scrittori.

Leonardo Sciascia

Da sempre e per vari motivi, Parigi fa rima con letteratura. Ernest Hemingway l’ha definita una “Festa mobile”. Le sue librerie – basti ricordare la stupenda e storica Shakespeare & Co. – sono ormai leggendarie. Chi non vorrebbe sentirsi un po’ come Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir a Les Deux Magots almeno una volta nella vita? Tantissimi autori – francesi e non – sono stati, negli anni, legati alla città. Tra questi anche il nostro conterraneo Leonardo Sciascia.

La passione di Leonardo Sciascia per la Francia

Leonardo Sciascia è stato uno dei più importanti scrittori italiani del ‘900. Un autore dal forte impegno civile e politico, che attraverso i suoi romanzi e i suoi saggi ha raccontato un pezzo fondamentale di storia italiana. Le sue opere sono di un’importanza imprescindibile per la letteratura italiana ed europea. Basti solo citare “Il giorno della civetta”, “A ciascuno il suo”, “Todo modo”, oltre a svariati racconti, saggi e articoli di giornale.

Il contatto con la cultura francese avviene già da giovanissimo durante gli anni del liceo, grazie a Vitaliano Brancati. Anche quest’ultimo tra i più rinomati intellettuali italiani dell’epoca, insegnante all’Istituto magistrale di Caltanissetta, ebbe un ruolo significativo nella formazione di Sciascia. È in questi anni infatti che lo scrittore scopre autori come Diderot, Voltaire, Montesquieu e sviluppa una prima forma di coscienza civile.

Leonardo Sciascia

Ritratto di François-Marie Arouet, detto Voltaire.

In seguito Parigi diviene per lui l’ideale assoluto di città. Parigi, con le sue contaminazioni arabe dovute certamente al passato colonialista francese, doveva ricordargli il Mediterraneo della sua Sicilia. Ed è proprio lì che lo scrittore prende a trascorrere parecchi mesi nel corso degli anni.

“Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”

Quella che potremmo chiamare una liaison tra Sciascia e Parigi proseguirà nel tempo ben oltre quei primi approcci illuministici. Nel 1977, all’apice della sua carriera, lo scrittore siciliano pubblica per Einaudi “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”, uno dei suoi romanzi più autobiografici. Il riferimento alla celeberrima opera di Voltaire è esplicito. Il racconto del filosofo francese, pubblicato nel 1759, si intitola proprio “Candido, o l’ottimismo”. La scelta dell’ironia che percorre l’intera vicenda, Parigi come sfondo all’ultima parte del romanzo, e, non ultimo, il nome del protagonista sono un evidente omaggio al filosofo francese, più volte citato nel testo. Ne risulta un dialogo continuo tra i due autori, un richiamo costante a uno dei massimi esponenti dell’Illuminismo, simbolo dei Lumi, sepolto trionfalmente al Pantheon.

Leonardo Sciascia

La copertina di “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”, pubblicato da Adelphi

Gli omaggi parigini allo scrittore siciliano

Ma questo rapporto personale e privilegiato con Parigi non è certamente univoco. Leonardo Sciascia è da sempre uno degli autori maggiormente apprezzati e tradotti in Francia.

Al 2016 risale la pubblicazione del volume “Sciascia e Parigi. Lo scrittore nella città”. Si tratta della riorganizzazione degli Atti della Giornata di Studi “Sciascia e Parigi” tenutasi il 9 novembre 2009 all’Istituto Italiano di Cultura. È proprio questo il tema dell’opera, sviluppato attraverso lo sguardo di studiosi e amici dello scrittore siciliano.

Ma numerosi sono gli incontri, le iniziative, i dibattiti sull’autore di Racalmuto che si tengono nella capitale francese. Una città che lo ha profondamente apprezzato e che lui altrettanto intensamente ha amato.

«Il fatto è che, per chi la ama, il rapporto con questa città (Parigi) è un rapporto di memoria. Di memoria trasmessa, di memoria riflessa; ma di memoria. Come se vi avessimo trascorso un tempo della nostra vita simile o parallelo all’adolescenza, alla giovinezza: per cui nella città reale, nei soggiorni reali, è un continuo riconoscimento, una continua verifica, delle cose già viste, già vissute, già amate nella città ideale, negli ideali soggiorni.»

                                                                                                                                                                                                                           Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia e Parigi: quando un grande autore incontra la città più amata dagli scrittori. ultima modifica: 2017-09-13T21:41:11+02:00 da Serena Mascoli

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