Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg: l’istante in bianco e nero

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Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg: l’istante in bianco e nero

Expo Vivian Maier - Copertina Maier

L’Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg ha ufficialmente aperto i battenti il 15 settembre scorso e ci terrà compagnia fino a gennaio 2022. La “tata fotografa”, come molti amano chiamarla, la donna che cristallizzò quel nascente sogno americano nelle sue istantanee in bianco e nero. Una mostra unica per scoprire la sensibilità di un’artista che rubò attimi di vita in strada, guardando il mondo al riparo di una reflex biottica.

Quanto dura un istante? Un tram che passa, lo stridio delle rotaie. Il gesto meccanico e così femminile di una donna che si risistema i collant. Il volto di un anziano, segnato d’esperienza e disincanto. Un istante può perdersi nel tempo, nella disattenzione generale. Vivian Maier catturerà per sempre la sua visione del mondo, delle strade rumorose negli USA degli anni ’50. Tutto quel chiasso racchiuso nel silenzio di una reflex: solo il ronzio dell’otturatore a lamelle che si adatta alla luce e poi, il miracolo. Una foto, un racconto eterno, quando ancora era lecito parlare d’arte e non di pixels.

Expo Vivian Maier: la vera madre della street photography

Il Musée du Luxembourg quest’anno ha fatto decisamente il botto, allestendo l’Expo Vivian Maier: rullini finalmente sviluppati, inedite tracce audio e fotogrammi rimasti celati per troppo tempo, racconteranno il percorso dell’artista. Ne va molto fiera la commissaria delle esposizioni, Anne Morin, che ha elogiato il sostegno del progetto Women in motion di Kering, volto a far emergere le donne simbolo dell’arte e della cultura.

Bande annonce officielle della mostra – Fonte: Grand Palais YouTube.

La mostra è stata organizzata grazie alla sinergia tra il Grand Palais e la diChroma Photography, di cui Anne Morin è la presidente, in collaborazione con la Collezione John Maloof di Chicago e la Howard Greenberg Gallery di New York. Fu proprio Maloof a scoprire nel 2007 il genio dimenticato dell’artista americana che creò la street photography e che perse tutto, per non aver pagato l’affitto…

Vivian Maier: la tata fotografa che non guardava mai nell’obiettivo

Nata nel 1929 da padre di origini austriache emigrato negli States e da madre francese, Vivian Maier vive gli anni della guerra ma anche quelli del sogno americano, di quel 1950 iconico che sfornò modelli cinematografici e musicali in tutto il mondo. Tuttavia, non sono i lustrini e il mondo patinato delle star ad attrarre la giovane tata, sì perché per quasi 40 anni, l’artista vivrà alle dipendenze di svariate famiglie in qualità di governante. Ciò che trasuda anche dall’Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg, è la passione della fotografa per la vita caotica in strada.

Expo Vivian Maier - Donne
Uno scatto della Maier – Fonte: screenshot da YouTube.

Davanti alla sua biottica Rolleilflex sfilano i giochi dei bambini, i tailleur delle donne alla fermata del tram, i fornai, gli uomini eleganti che sfogliano distrattamente un quotidiano. Attimi di vita comune eppure così speciale per lo sguardo sensibile e introverso di Vivian: tanti i suoi autoritratti, ma in nessuno di questi la Maier guarderà mai l’obiettivo. Una giovane ormai senza famiglia, costretta a 30 anni a lavorare come tata e a trascinarsi dietro il suo unico patrimonio: le 200 casse che racchiudevano i colori del suo mondo in bianco e nero, le bobine mai sviluppate, le sue macchine fotografiche. Un’Atlantide sommersa e dimenticata Vivian Maier, fino a quel 2007 in cui tutto cambiò e in cui il mondo avrebbe finalmente saputo di lei.

John Maloof scopre, per caso, l’eredità della fotografa che perse tutto per non aver pagato l’affitto

Ogni scoperta ha in sé qualcosa di unico, di magico: rovistare in un cassetto e trovarci un ricordo, scovare un libro che cercavamo da così tanto tempo, incontrare di nuovo un volto che ci ha colpiti in metro. Pensate a cosa possa significare scoprire un’artista che il mondo aveva dimenticato e che ora celebra ovunque. È quello che è successo al giovane John Maloof nel 2007, intento a fare una ricerca iconografica sulla città di Chicago. Per caso, acquista ad un’asta un lotto di appena 380 dollari, comprendente gli effetti personali di una donna. La misteriosa proprietaria aveva perso tutti suoi averi, alcuni cappelli, dei vestiti e centinaia di negativi e di rullini mai sviluppati, per aver contratto dei debiti. Non avendo potuto pagare il canone degli affitti degli alloggi che aveva occupato, alla signora furono confiscate le sue cose. Ma chi era lei?

John Maloof sviluppa le bobine e si trova davanti a un caso artistico: ecco i lavori che potremo ammirare nell’Expo Vivian Maier, ecco l’ideatrice inconsapevole della street photography. Era il 2007, lo abbiamo detto e John Maloof stata cercando disperatamente la sua musa. Lei però, era finita in una casa di riposo e morì due anni dopo, nel 2009, non sapendo che finalmente qualcuno avesse scoperto il suo genio segreto e lo avrebbe mostrato al mondo. Il resto è storia, il resto è ricordo, ma ora c’è l’eternità di quest’artista dimenticata che potremo finalmente vivere nell’Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg.

Foto di copertina: autoritratto di Vivian Maier. Fonte: screenshot da YouTube.            

Expo Vivian Maier al Musée du Luxembourg: l’istante in bianco e nero ultima modifica: 2021-09-28T12:00:00+02:00 da Sarah Jay De Rosa

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Julieta B. Mollo

Che bello!

Naomi Hiader

Ciao cara .
È un piacere incontrarti qui, la mia è Naomi, vorrei che diventassimo una buona amica, per conoscermi meglio, rispondimi gentilmente con la mia email qui sotto, lì ti manderò le mie foto e ti dirò cose importanti su di me , aspetto presto una tua risposta . [email protected]

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