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Kandinsky in un’expo virtuale a cura del Centre Pompidou

Kandinsky - la locandina ufficiale

Dopo l’annuncio di chiusura per i prossimi quattro anni, il Centre Pompidou non demorde. Ecco che, sul tavolo verde della cultura, il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi rilancia con Kandinsky in un’expo virtuale! I tanto temuti mega lavori di ristrutturazione dell’istituto, non fermeranno quindi i suoi fruitori, che potranno ammirare la collezione di opere del pittore russo, dalla comodità del proprio divano. Ancora una volta l’arte va avanti, lottando contro Covid e ponteggi.

Kandinsky e i Covoni di grano di Monet: non un fuoco di paglia…

Russo, cresciuto a Odessa in Ucraina ed esperto di diritto. Sembra il ritratto di un uomo molto rigido, non è vero? Eppure, agli studi da giurista e a quelli da economista, Wassily Kandinsky affianca la passione per l’arte. Più precisamente, il suo è un amore travolgente per il colore. Da un evento fortuito poi (un suo quadro fu posto sul cavalletto al contrario), capirà cosa stesse realmente cercando. Qual era la reale essenza dell’arte? Secondo il pittore moscovita, il colore esplodeva sulla tela soppiantando completamente il valore dell’oggetto.

E per rimanere in tema dinamitardo/artistico, fu la visione di un’opera in particolare, a far “brillare” il mondo di Wassily. La detonazione si fa sentire a Mosca, nel 1895, quando per la prima volta, Kandinsky osserva i Covoni di grano di Monet. Alla vista dell’opera, la sua anima s’infiamma degli stessi colori della tela, una vera e propria tavolozza della natura che rapiva lo spettatore. D’allora, il futuro padre dell’Astrattismo, inizia quella rivoluzione artistica unica nel suo genere che potremo ammirare nell’expo virtuale a cura del Centre Pompidou.

Il padre dell’arte astratta, la Grande Guerra e la Francia

Nella sua tensione all’astratto, al progressivo annullamento delle forme definite, Kandinsky scopre la città di Parigi, da sempre culla di suggestioni e sperimentazioni artistiche. L’arte moderna d’avanguardia lo chiama nella Ville Lumière prima nel 1904 e dopo nel 1906. Ma poco più tardi, scoppia la Prima Guerra Mondiale e ancora una volta, in un presente che tinteggiava di grigio-cemento un futuro incerto, il pittore russo riscopre i suoi colori. Per nulla indifferente agli sconvolgimenti del suo tempo, dirà: “Più il mondo diventa spaventoso… più l’arte diventa astratta”. La potenza di due colori in particolare, il rosso e il blu, dominerà la poesia delle sue tele, in una contrapposizione continua tra Bene e Male.

Wassily Kandinsky - primo acquerello
Senza titolo (acquerello) – Kandinsky (1941) Guggenheim Museum of New York – Fonte: Wikimedia Commons

La guerra, intanto, lo fa rientrare in Russia, ma negli anni ’30 tornerà in Germania a illuminare le menti di artisti e architetti, insegnando al Bauhaus. Dopo aver esposto in tutto il mondo, Wassily ritrova la strada di “casa” e si trasferisce in Francia, entrando in contatto con grandi come Mirò e Mondrian. Morirà nel 1944 a Neuilly-sur-Seine. Il Centre Pompidou, in collaborazione con Google Arts&Culture, ci consentirà di viaggiare nel mondo onirico di Kandinsky, in un’expo virtuale da non perdere.

Kandinsky, il Centre Pompidou e Google Arts: l’expo virtuale a partire dal 10 febbraio

En ligne, gratuit et sans précédent: ecco le parole magiche dell’ennesimo evento simbolo della cultura in Francia. Una cultura accessibile veramente a tutti. L’Esagono non è nuovo nel mettere a disposizione del pubblico numerose risorse on line, ma il partenariato tra il Centre Pompidou e Google Arts&Culture ha generato una mostra unica. Nell’expo virtuale dal titolo “Dans l’intimité de Kandinsky”, potremo viaggiare, comodamente dal nostro sofà, nel mondo del pittore russo che fu un vero genio poliedrico.

Kandinsky  - Sale del Centre Pompidou
Nell’expo Kandinsky del Centre Pompidou – © Frandroid.com

Non solo dipinti, ma anche poesia e musica, in una continua spinta artistica che portò Wassily a creare arpeggi con i colori. L’esposizione, lanciata il 10 febbraio scorso dal Centre Pompidou, sarà fruibile fino al 31 dicembre 2021. Una vera e propria immersione interattiva, che ci permetterà anche di “far suonare un Kandinsky”… Rendez-vous allora sul sito ufficiale del Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi per (ri)scoprire il coraggio del giurista che diventò pittore a trent’anni e che affermò:    

“Posso giudicarmi severamente su molti punti. Ma c’è una cosa cui sono sempre rimasto fedele: la voce interiore che ha determinato i miei fini nell’arte e che spero di seguire sino all’ultimo respiro”.

Wassily Kandinsky, aforismi.

In copertina: affiche dell’esposizione virtuale “Dans l’intimité de Kandinsky” © Google en France Twitter

Kandinsky in un’expo virtuale a cura del Centre Pompidou ultima modifica: 2021-02-16T19:18:42+01:00 da Sarah Jay De Rosa

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