Expo Le parloir des souhaits: il peso dei sogni al Musée Guimet

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Expo Le parloir des souhaits: il peso dei sogni al Musée Guimet

expo Le parloir des souhaits - Guimet Copertina

Expo “Le parloir des souhaits”: ecco la carte blanche che il Musée Guimet ha affidato a Duy Ahn Nhan Duc, scultore vegetale francese di origini vietnamite. Il “salotto dei desideri” prende vita al quarto piano del Musée des Arts Asiatiques, dove l’artista ci regala un percorso introspettivo nella natura creata dai nostri sogni. Che il peso di un sogno sia equivalente a quello di un petalo?  

“Qual è il tuo desiderio? Ecco il mio. Vorrei che tutti si prendessero un momento per porsi una domanda: cosa ti interessa veramente? Questo salotto conserva nel suo cuore un volo di semi selvatici come fossero tanti desideri da mettere in atto. Erano così potenti, i nostri sogni d’infanzia. Apri gli occhi e ricorda…”

Duy Ahn Nhan Duc

Expo Le parloir des souhaits: scoprendo Duy Ahn Nhan Duc

Classe 1983, Duy Ahn Nhan Duc nasce in Vietnam a Ho Chi Minh, la Saigon della scandalosa Marguerite Duras. Il giovane artista si trasferisce a Parigi, dove fa della natura, la musa più carnale delle sue opere. Un corpo effimero, quello dei fiori, che si presta però così bene al genio di questo scultore vegetale. Nell’expo Le parloir des souhaits, Nhan Duc esprime al meglio delle sue potenzialità, un percorso nell’intimo dell’artista e del visitatore stesso. Percorso fruibile fino al 7 febbraio 2022.

E allora petali così leggeri ed evanescenti (forse come i nostri sogni…) vengono tessuti dalle mani sapienti di questo cultore di un valore, oggi, quasi del tutto scomparso: la pazienza. I buddisti la chiamano Kshantiparamita, che in antico sanscrito si traduce nella “perfezione della pazienza”. I francesi dicono “lâcher-prise”: lascia la presa, accogli la libertà e l’assenza di turbamento. Apri gli occhi e ricorda i tuoi sogni: l’unico modo per compiere il tuo viaggio. Ecco il fine dell’expo Le parloir des souhaits, in cui una via disseminata di denti di leone, ci guida nel percorso che arriva alla nostra anima.

Il dente di leone: la leggenda della forza del fiore fragile

Da sempre il dente di leone, detto comunemente “soffione”, rimanda a momenti felici della vita e soprattutto all’infanzia. L’infanzia… quando bastava poco per essere felici: indovinare il colore di un bocciolo di papavero, gridare al nonno di aver trovato i prataioli, soffiare sui petali dei denti di leone e immaginare di volare via con loro. La star dell’expo Le parloir des souhaits è proprio questo fiore d’acciaio, così forte nel suo essere talmente fragile.

expo Le parloir des souhaits - Scultura Vegetale
L’artista Duy Ahn Nahn Duc mentre realizza una scultura di denti di leone – Fonte: screenshot da Instagram.

Una leggenda irlandese narra che le corolle dei soffioni fossero le dimore delle fate. Prima dell’arrivo dell’uomo, gnomi, elfi e fate erano liberi di correre indisturbati fra i prati. L’uomo però, li costrinse a rifugiarsi nei boschi e le fate, nei loro abiti fin troppo sgargianti, dovettero cercare di mimetizzarsi nell’ambiente circostante. Per non essere scoperte, si trasformarono nei denti di leone.

Ancora oggi però, i petali di questi fiori, simbolo dell’expo Le parloir des souhaits, sono capaci di rimanere saldamente attaccati alla corolla e in seguito, anche di volare via e disperdersi. Ecco perché i soffioni sono da sempre associati al desiderio, alla speranza e al viaggio. Un fiore perenne che cresce ovunque, anche nel cemento e che fa della sua primavera, la lotta all’inverno della vita.

Duy Ahn Nahn Duc al Musée Guimet fino al 7 febbraio 2022

Le sculture di Duy Ahn Nahn Duc fanno letteralmente sognare: corolle di soffioni incastonati in bolle di vetro. Bolle sospese quasi in bilico, come lo sono gli stessi petali, che viene paura di respirare con troppa forza, per non turbare il silenzioso equilibrio di queste opere d’arte. Una mostra assolutamente da vedere, l’expo Le parloir des souhaits. Un momento unico per camminare in questo salotto dei desideri e ricordarci dei nostri sogni. La potenza dell’immaginazione che è pura creazione. Un nuovo inizio, dentro di noi…

Se anche voi “desiderate”, non ci resta che ricordarvi che l’esposizione sarà fruibile fino al 7 febbraio 2022 al Musée des Arts Asiatiques, al civico 6 di place d’Iéna, 75116 – Paris.

 “Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vivere e i fiori per avere una ragione per cui vivere”.

Confucio

Foto di copertina: screenshot da Facebook – Musée Guimet

Expo Le parloir des souhaits: il peso dei sogni al Musée Guimet ultima modifica: 2021-11-13T19:26:45+01:00 da Sarah Jay De Rosa

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