Napoleone era italiano o francese? Spesso questa domanda tra il divertito e l’impertinente si è fatta largo in molte discussioni. Dietro però si nascondono risvolti a volte divertenti e più spesso molto familiari a noi italiani. Di fatto i “Buonaparte” erano originari di San Miniato in Toscana.
Napoleone era italiano o francese?
Napoleone Buonaparte, poi cambiato in Bonaparte, innanzi tutto era figlio della signora Maria Letizia Ramolino, una donna d’acciaio, probabilmente la donna più incisiva nella vita del futuro imperatore di Francia. La vita pubblica di Napoleone inizia con un battesimo celebrato in casa, forse perché era cagionevole e all’epoca accadeva sovente.
Al riguardo, se diamo un’occhiata al certificato battesimale, notiamo che è scritto in italiano. Orbene, “Donna Letizia”, come molti la chiamavano, ebbe 12 figli, di cui 9 viventi e aveva un bel da fare. Per crescere la nutrita nidiata, si fece aiutare da una governante, che si chiamava anche lei “Letizia” ed era originaria dell’isola d’Elba. Napoleone adorava questa seconda mamma, ma donna Ramolino pare non sia mai stata gelosa. E’ noto che è la famiglia Buonaparte, d’origine nobile arrivava dalla Toscana, e del resto la nutrita prole chiamava il padre “babbù”, espressione dialettale un po’ toscana.
Maria Letizia Ramolino
Crescendo vivace, il “corso”, sfidava la severità della madre che a tavola non faceva mancare la pasta al ragù. Il padre Carlo Maria, avvocato, borghese affascinato dall’aristocrazia, decide presto di mandare Napoleone a studiare in Francia, questo figlio che per un soffio nasce sotto la bandiera francese, poiché la Corsica era passata proprio poco prima alla Francia. In ogni caso, questo figlio approdato nel continente, stenta ad adattarsi, poiché in casa parlava solo italiano. Ahimè, la vita dell’emigrante è dura.
Anche se i Buonaparte vantano nobili origini, ai francesi importa poco. Avevano vissuto a lungo in una Corsica che era stata allora genovese. Lo stesso Napoleone confessa: “Io sono italiano o toscano, piuttosto che còrso”. Ad un certo punto però il guizzo italiano esce fuori, e Napoleone s’impone e fa carriera. E’ pungolato dalla madre, che però per sé non chiede mai titoli.
Il grande Corso
La familiarità linguistica con l’italiano che in Corsica è lingua ufficiale, gli rende congeniale l’Italia e probabilmente è vero che ci mette piede con piacere, dato che vi s’impone subito come militare e politico. C’è stato un luogo però e un evento che più di tutto lega Napoleone all’Italia ovvero Marengo. La battaglia che lì si svolse, i fatti, le emozioni, gli eventi, resteranno sempre dentro Napoleone che anche in fin di vita, sulle labbra mormora “Marengo”.
Parte dei motivi dell’ossessione per questa località, resta avvolta nel mistero. Una cosa è certa, il figlio di donna Maria Letizia, inizialmente non si considera affatto francese e si sente a disagio in un ambiente dove i suoi compagni di corso sono in massima parte provenienti dalle file dell’alta aristocrazia transalpina. Lo canzonano crudelmente motteggiando il suo nome come “la paille au nez = la paglia per il naso“.
Battaglia di Marengo
In Francia, sempre gli rinfacceranno d’essere italiano. Questa italianità però nel tempo con l’ascesa, non porterà alcun vantaggio al Bel Paese, che ha subìto vent’anni di depredazioni, ruberie e sottrazioni di opere d’arte che la Francia non ha ancora restituito. Senza considerare gli eccidi e le stragi. Mentre dall’altra parte la Francia con il crescere della fama del Buonaparte, diventato “Bonaparte”, glisserà sempre un po’ sull’italianità e non stupisce affatto.
E poi il vezzo di prendere un “quadretto” come la Gioconda e metterselo in camera da letto; velleità da imperatore. Ma da donna Maria Letizia non si poteva sfuggire, poiché tanto disse e tanto fece; con l’aiuto delle figlie fa divorziare Nabulio, come lo chiamavano in famiglia, dall’amata Giuseppina perché doveva esserci una discendenza. La moglie prescelta infine è anche lei italiana, Maria Luigia, di alto rango.
Isola d’Elba
Infine arriva anche l’erede che guarda un po’ riceve dal padre il titolo di “re di Roma”. E a Roma il Corso vuole andare a vivere. Non in un luogo qualunque, ma addirittura al Quirinale, dove ancora ci sono i segni dei “lavori” che fece effettuare. Il destino però era in agguato. Un destino che lo riporta sempre in Italia, all’Elba, dove si riunisce alla balia Letizia e dove la madre lo segue. Arriva anche Paolina, l’amata sorella e alla domenica, non manca mai un pranzo all’italiana, con un primo di pasta e un secondo di carne. Infine, si dice che Napoleone sia fuggito dall’isola d’Elba, ma non è affatto vero. Prima di partire, Napoleone dà una festa per salutare tutti e si accomiata. La prova scritta è presente nei documenti presenti in Municipio a Porto Ferraio, quindi nessuna fuga. Il resto è storia.
Paolina Bonaparte – Napoleone era italiano o francese?
Una storia su cui però resta lo sguardo di donna Maria Letizia che sopravvive al figlio e vive il resto della sua vita a Roma, in un appartamento che dà su Piazza Venezia. Ancora oggi possiamo individuarlo facilmente, poiché le finestre che danno sulla via sono tutte coperte da particolari persiane verdi che tutelano completamente la privacy. Chissà cosa pensava da dietro le finestre la madre dell’imperatore!
